L'infortunio sul lavoro rappresenta una questione di primaria importanza nel diritto del lavoro italiano: garantire la sicurezza sul luogo di lavoro e assegnare ai lavoratori infortunati il giusto risarcimento è di primaria importanza. Ma come viene calcolato questo risarcimento? Quali sono i fattori in gioco?
Attività INAIL per risarcimento infortuni e malattie
La normativa italiana in merito agli infortuni sul lavoro, prevede per il datore di lavoro l'obbligo di stipulare una assicurazione con l'INAIL. Questa andrà a coprire i risarcimenti sia contro gli infortuni che contro le malattie professionali. Il datore di lavoro non ha, quindi, soltanto l'obbligo di provvedere a un ambiente di lavoro sicuro e prevenire potenziali rischi, ma anche di garantire il giusto risarcimento al lavoratore infortunato.
Il risarcimento danni pagato dall’INAIL è fondato sul principio indennitario, cioè non mira a fornire un totale ristoro del danno, quanto a garantire un sostegno sociale al Lavoratore in un momento di difficoltà. Ricordiamo che, per infortunio sul lavoro si intende ogni evento lesivo che avviene per una causa violenta, in occasione dell’attività lavorativa. Da questo evento lesivo può derivare l’inabilità permanente o assoluta temporanea al lavoratore, o, in casi più drammatici, il decesso.
Risarcimento in busta paga per infortunio sul lavoro
Gli infortuni sul lavoro vengono risarciti dall' INAIL e dal datore di lavoro attraverso diversi tipi di prestazioni in base all'inabilità del lavoratore o in caso di morte.
Si parte dall'inabilità temporanea assoluta al lavoro: i primi tre giorni sono a carico del datore di lavoro. Questo paga la retribuzione completa del giorno dell'incidente e il 60% della retribuzione per i tre giorni successivi. L’INAIL interviene dal quarto giorno dalla data di infortunio fino alla guarigione. L'ente eroga un indennizzo che vale il 60% della retribuzione media fino al 90° giorno, e del 75% dal 91° giorno fino alla guarigione.
Casi di invalidità per infortunio sul lavoro
Se il lavoratore presenta un danno biologico permanente tra il 6% ed il 15% della validità psicofisica, l'INAIL fornirà una indennità in denaro. In caso il lavoratore presenti invece un danno tra il 16% ed il 100%, l’INAIL eroga un indennizzo in rendita dal giorno successivo alla guarigione clinica. Il valore di queste somme cambia in base al danno e si basa sulle tabelle delle menomazioni dell'INAIL.
In caso avvenga lo scenario peggiore, con la perdita della vita del lavoratore, L'indennizzo dell'INAIL viene erogato a favore dei superstiti. Spetta il 50% della retribuzione al coniuge, 20% a ciascun figlio, 40% se il figlio o i figli sono orfani di entrambi i genitori o figli di genitori divorziati. Se non vi sono figli o coniugi, il 20% va a ciascun genitore naturale o adottivo e a ciascuno dei fratelli e delle sorelle.
Se il danno permanente, invece, è inferiore al 6%, l'INAIL non pagherà nulla.
Risarcimento danni da parte del Datore di Lavoro
Come abbiamo anticipato, l’INAIL non paga il risarcimento di tutti i danni provocati dall’infortunio. Sarà il datore di lavoro a dover rispondere della differenza rimasta nel caso l’incidente sia stato causato da una sua negligenza, come il non aver rispettato le norme sulla sicurezza. Quello che viene chiamato danno differenziale.
Il datore di lavoro sarà tenuto anche a fornire un risarcimento in caso di danno permanente inferiore al 6%. In queste eventualità, la normativa di riferimento è quella che fa capo al principio della responsabilità civile.
Quando il risarcimento può essere negato?
A fronte di una regolare denuncia, L’INAIL eroga, nella maggior parte dei casi, il risarcimento per infortunio. L'ente assicura tutti gli infortuni sul lavoro compresi quelli che avvengono per colpa del lavoratore dipendente. Questo anche quando l’infortunio avviene durante un lavoro in nero.
Tuttavia, se il lavoratore ha tenuto una condotta del tutto incompatibile o si sia comportato in maniera imprevedibile, può non ricevere nessun risarcimento. Invece, un comportamento colposo del lavoratore (come il mancato utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale) non comporta l'esclusione della tutela INAIL, ma può escludere la responsabilità del datore di lavoro.
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