Il danno da perdita parentale è di sicuro uno dei casi più delicati e complessi da affrontare. Nel momento in cui perdiamo una persona cara, viviamo un momento di dolore e cambiamenti, si tratta di una crisi che coinvolge non soltanto aspetti legali, ma anche risvolti emotivi importanti.
Cosa è il danno da perdita parentale?
Il danno da perdita parentale è una forma di danno non patrimoniale che si verifica quando una persona perde un genitore o un familiare stretto a causa di un evento traumatico, come un incidente stradale o un errore medico. Questo tipo di danno comporta una serie di conseguenze emotive, psicologiche e relazionali che possono avere un impatto significativo sulla vita e sul benessere dei familiari sopravvissuti.
Tra gli aspetti principali del danno da perdita parentale vi sono il dolore morale, la sofferenza psicologica, il lutto, la mancanza dell'affetto e del supporto emotivo che il familiare deceduto avrebbe potuto offrire, e la perdita dei legami affettivi e delle relazioni interpersonali. Questo tipo di danno può causare una profonda crisi di identità e un senso di vuoto e smarrimento nell'affrontare la vita quotidiana.
Dal punto di vista giuridico, il danno da perdita parentale presenta diverse problematiche, specialmente in relazione ai danni risarcibili, all'onere della prova e ai soggetti legittimati a chiedere il risarcimento. Anche nei casi in cui il danno riguardi i familiari più stretti, la sua esistenza non può essere presunta automaticamente dal solo fatto del decesso del parente.
Chi può richiedere il risarcimento del danno?
Negli ultimi anni, la legge ha adottato criteri più estensivi per stabilire chi è legittimato a richiedere questo tipo di risarcimento. Oggi il codice civile sostiene la legittimazione di chiunque dimostri di aver subito un danno nella sfera affettiva causato dal decesso del parente.
La giurisprudenza ha chiarito che il danno non patrimoniale da perdita del rapporto parentale non è limitato ai familiari conviventi. Infatti, la convivenza non è l'unico indicatore di rapporti affettivi costanti e reciproci. La famiglia è riconosciuta come una società naturale che può includere non solo i membri conviventi, ma anche altri parenti prossimi.
Come calcolare il danno da perdita parentale?
Come anticipato, dimostrare questo tipo di danno non è una cosa semplice. Vi raccomandiamo di rivolgervi sempre ad un avvocato civilista esperto in risarcimenti per tutelare i vostri diritti. Il danno da perdita parentale va dimostrato dalla parte interessata. I parenti e i cari sopravvissuti possono fornire prove in via documentale o tramite testimoni per documentare il rapporto esistente con il defunto.
La dimostrazione del danno deve evidenziare l'attualità, l'importanza e la continuità del legame affettivo tra i parenti e la vittima, anche se al di fuori del nucleo familiare stretto. Questo compito deve essere svolto in modo dettagliato, evitando dichiarazioni generiche, astratte o ipotetiche, poiché nel nostro ordinamento non esiste un risarcimento minimo garantito per questa circostanza.
Per quanto riguarda la liquidazione del danno, il giudice valuta sia il danno morale subito quanto quello affettivo/relazionale. L’entità del risarcimento viene stimata in base all’intensità del vincolo familiare, della eventuale convivenza, delle abitudini di vita, dell’età della vittima e dei familiari in vita. La giurisprudenza, oggi, fa riferimento alle tabelle romane e milanesi come linee guida per il risarcimento.
Avvocato civilista e danno da perdita parentale
Data la complessità del calcolo del risarcimento e le delicate questioni emotive coinvolte, è fondamentale affidarsi a uno studio legale specializzato in questo settore. Lo Studio Legale Bassi Società tra Avvocati Srl, con sedi a Milano, Roma e Siracusa, ha un team di avvocati esperti in diritto civile che si impegnerà ad ottenere il massimo risarcimento possibile per i propri clienti, offrendo supporto durante tutto il processo legale ed emotivo.